Alì Cissè ha 24 anni, parla l’italiano con l’accento più bresciano che senegalese e di mestiere fa l’operatore ecologico. Da qualche mese è diventato il “custode sociale” del suo condominio, uno stabile che ospita 37 famiglie di tante nazionalità in Via Farinati, a Calcinato, provincia di Brescia.
Prima del condominio sociale voluto da #Genera_azioni, progetto di welfare di comunità sviluppato nella zona di Brescia, con al regia di Fondazione Cariplo, la diffidenza era forte. In un anno si è trasformato in un luogo dove i vicini sono diventati una risorsa per combattere la solitudine. Tutti danno un contributo nello svolgimento delle attività condominiali come pulizie e piccoli lavoretti, il risultato è un grosso taglio alle spese e nuove relazioni. Alcune inquiline disoccupate sono state assunte dalla ditta di pulizie locali per lavorare nell’edificio. La figura chiave è il “custode sociale”, un riferimento per i problemi domestici, nella gestione degli spazi comuni, nella condivisione delle regole e dell’accoglienza. Per i primi mesi un operatore ha impostato il lavoro, ora è il turno di Alì: “Prima ognuno si faceva i fatti propri e non c’erano contatti tra di noi ma adesso ci conosciamo tutti”. Nella sala comune del condominio ci sono laboratori, doposcuola, scambio di abiti per bambini, feste di compleanno. E’ Alì ad autorizzarle, ha le chiavi della sala e anche un po’ delle speranze dei suoi vicini: “Vengono da me se si rompe qualcosa, per fare due chiacchiere ma anche per chiedere lavoro. Mi piace aiutare, anzi per me è un dovere, abitiamo insieme”.