Una multiutility attenta al territorio e alle imprese locali, che crescono insieme al Gruppo. Un’azienda che investe nella responsabilità economica, sociale e ambientale, per creare valore per la comunità.

Nel mondo di Hera queste non sono solo parole, ma fatti. E i numeri lo dimostrano. Tra le prime aziende in Europa a farlo, con il Bilancio di Sostenibilità Hera quantifica il cosiddetto valore condiviso, ovvero la creazione di valore per l’azienda attraverso attività e progetti che rispondono ai bisogni della società, che corrisponde a 300 milioni di euro nel 2016 e riguarda principalmente due ambiti: il contributo allo sviluppo del territorio e l’uso efficiente delle risorse.

Considerando anche i 560,2 milioni di forniture locali, il valore economico complessivamente distribuito sul territorio a lavoratori, azionisti, finanziatori e istituti bancari, pubblica amministrazione e comunità locale nel 2016 sale a 1.729,7 milioni (+4,9% rispetto al 2015). L’impatto occupazionale generato nello stesso anno ha raggiunto un totale di oltre 14.500 unità: infatti, agli 8.487 dipendenti del Gruppo si somma un indotto di 6.037 unità generato dalle forniture. Grazie ai rapporti di collaborazione con 50 cooperative sociali, l’azienda ha promosso l’inserimento lavorativo di oltre 740 persone svantaggiate, di cui 345 in Romagna. A tutto ciò si aggiunge l’attenzione ai dipendenti: sicurezza sul lavoro, formazione e sviluppo professionale, clima interno e welfare aziendale sono per Hera ambiti di grande impegno. Nel 2016 è stato varato il nuovo piano di welfare aziendale, Hextra, nel quale la quota di 1,9 milioni di euro a disposizione dei lavoratori è stata destinata a servizi di welfare in sei diversi ambiti, per favorire la conciliazione vita-lavoro e la solidarietà. Inoltre, l’indice di frequenza di infortunio degli operai, la categoria professionale più esposta al rischio, è in netto miglioramento, 34,9 contro il 39 del 2015. C’è poi il sostegno alla catena di fornitura: il 69% dei fornitori sono locali, in ulteriore crescita anche nel 2016.

Sul fronte dell’economia circolare si parla di riciclo e recupero energetico di rifiuti urbani e industriali, nelle quali l’azienda si colloca come il principale gestore nazionale, con risultati che anticipano di un decennio gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Ad esempio, per quanto riguarda l’utilizzo della discarica per i rifiuti urbani, che scende ancora e si attesta al 7,6%, contro un obiettivo europeo del 10% al 2030 e una media italiana 2015 (ultimo dato disponibile) del 29,8%. Ma non solo. Nel riciclo, in particolare degli imballaggi, il territorio servito da Hera è in linea con i Paesi europei più virtuosi e raggiunge il 64% rispetto all’obiettivo europeo del 65% al 2025.

Cresce la raccolta differenziata, che nel 2016 arriva al 56,6% (ben al di sopra della media nazionale), di cui oltre il 94% viene effettivamente recuperata attraverso 191 impianti, generando il circuito virtuoso dell’economia circolare. L’impegno del Gruppo Hera sul versante dell’efficienza energetica prosegue con il superamento dell’obiettivo di ridurre i propri consumi del 3% al 2017. Con i 117 interventi realizzati nel 2016, i consumi del Gruppo si sono già ridotti del 2,6%, con un risparmio di oltre 6.100 tonnellate equivalenti di petrolio, e con quelli pianificati per il 2017 si supererà infatti il traguardo del 3%, tanto che l’obiettivo è stato elevato al 5% al 2020.

Un percorso nel segno della pubblica utilità che ha portato il Gruppo a posizionarsi primo in Italia e 14esimo al mondo (su un campione di oltre 6.000 aziende quotate a livello globale) per gli investimenti orientati alla tutela della diversità e dell’inclusione secondo il Diversity and Inclusion Index realizzato dal colosso internazionale dell’informazione finanziaria Thomson Reuters.