La sfida per un nuovo modello di sviluppo economico più sostenibile, inclusivo, circolare apre sicuramente nuovi ambiti legati all’idea di pubblico

In base alla sua esperienza e alle sue competenze, come definirebbe, oggi, il concetto di “pubblico”?

Gli economisti definiscono beni pubblici quelli che sono caratterizzati da mancanza di escudibilità e di rivalità. Sono quindi quelli in cui l’utilizzo da parte di un individuo non compromette l’utilizzo da parte di un altro. Il concetto che utilizziamo in generale di pubblico (pubblica utilità) è però più vasto e si riferisce agli interessi di un’intera collettività, di tutti i cittadini, includendo quindi oltre ai beni pubblici anche i beni comuni, caratterizzati da rivalità.


Quali possono essere le caratteristiche e gli ambiti che associa all’idea di “pubblico”? Quali le loro peculiarità?

Secondo questa prospettiva più ampia di pubblico interesse (o interesse generale) la sussidiarietà verticale e orizzontale diventa una caratteristica molto importante del pubblico, così come sancito nell’art. 118 della Costituzione. Gli ambiti associabili all’idea di pubblico divengono pertanto tutti quelli connessi all’interesse generale.

La sussidiarietà nella propria duplice dimensione implica:

  • che la ripartizione gerarchica delle competenze nella gestione del pubblico deve essere spostata verso gli enti più vicini al cittadino e, quindi, più vicini ai bisogni del territorio;
  • che il cittadino, sia come singolo sia attraverso i corpi intermedi, deve avere la possibilità di cooperare con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realtà sociali a lui più vicine.

In base alla sue esperienza, ci sono nuovi settori/ambiti emergenti che possono essere oggi collegati al’idea di pubblico?

La sfida per un nuovo modello di sviluppo economico più sostenibile, inclusivo, circolare apre sicuramente nuovi ambiti legati all’idea di pubblico. Una sintesi complessiva può essere individuata nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e nei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.


Quali sono secondo lei i soggetti che si muovono nel perimetro del “pubblico”?

Per quanto detto sopra, tutti i protagonisti di una collettività, guidati dalla politica (nella definizione aristotelica di amministrazione della polis), con un ruolo centrale delle istituzioni (impegnate prioritariamente nei servizi universali, come l’educazione e la tutela della salute) ma con il concorso di tutti i cittadini e di tutte le organizzazioni che vogliono partecipare attivamente.


Guardando al prossimo futuro, come immagina che si evolverà l’idea di pubblico? Quali dinamiche interesseranno questo ambito?

La sfida principale è quella di gestire al meglio i profondi cambiamenti che stanno attraversando la nostra società, indirizzando l’uscita dalle crisi (economica, sociale, ambientale) che stiamo vivendo, attraverso un’azione di sistema in cui le istituzioni sappiano accompagnare il contributo di tutti gli attori e le forze positive all’interesse generale. Laddove ciò avverrà si riuscirà a trovare un equilibrio della dimensione pubblica che oggi si rischia di perdere.