La tecnologia che migliora la vita di chi ha una disabilità: ovvero Pedius.
L’idea di questa startup italiana a vocazione sociale è partita nel 2012 da Lorenzo Di Ciaccio, ingegnere trentenne, al quale si è aggiunto nel 2014, come co-fondatore, Stefano La Cesa, anch’egli ingegnere e coetaneo.
Permettere alle persone sorde di poter fare telefonate: ecco il problema che Pedius risolve, attraverso una applicazione che consente di effettuare telefonate utilizzando le tecnologie di riconoscimento e sintesi vocale.

In un mondo come quello attuale, in cui la dimensione del business è ormai preponderante, l’idea di Pedius assume ancora più valore, perché permette di aumentare il livello di inclusione sociale, dando la possibilità, grazie alla tecnologia, di poter comunicare per via telefonica a chi ha una disabilità uditiva.

Oltre all’aspetto tecnologico, è in fase di implementazione anche l’offerta commerciale: ad esempio, ogni mese Pedius regala ai propri utenti venti minuti di chiamate gratuite verso tutti, e sono attive anche offerte premium a prezzi accessibili, con servizi di assistenza tecnica disponibili per installazione e aggiornamenti dell’applicazione. E anche le aziende possono rendere accessibili i propri numeri di telefono aziendali ai non udenti. Inoltre, viene data ai Call Centers la possibilità di ricevere telefonate da persone sorde senza costi aggiuntivi per la struttura aziendale.

Digitare numeri telefonici, fare telefonate o conferenze audio sul luogo di lavoro, comunicare con il medico curante o con il farmacista, prenotare un tavolo al ristorante preferito, sono alcune delle azioni che possono essere compiute dai non udenti con questa app. Il sistema di funzionamento è semplice e pratico: una persona non udente sceglie un numero dalla rubrica del proprio telefono o una serie di servizi – ad esempio taxi, hotel, consegne a domicilio – messi a disposizione da Pedius, e per comunicare scrive un messaggio, in stile WhatsApp, che viene inoltrato a un server. Questo trasforma il testo in una voce artificiale che viene indirizzata al destinatario.

Il percorso di crescita sta continuando, con alcuni riconoscimenti già arrivati, come il primo posto nella sezione italiana della Global Social Venture Competition (competizione internazionale, con base negli Stati Uniti, che premia le startup a vocazione sociale). Nel corso del 2016, il team di Pedius ha avuto e continua ad avere numerosi incontri con addetti ai lavori, non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti. Capacità, passione, determinazione, coraggio sono gli elementi che stanno contraddistinguendo il cammino di questa startup che unisce tecnologia e innovazione sociale.

Spiega Lorenzo Di Ciaccio, Ceo di Pedius: «L’idea di Pedius mi venne guardando una intervista di Gabriele Serpi in televisione: un ragazzo sordo che ha avuto un incidente stradale e non ha avuto la possibilità di chiamare i soccorsi. In quel tempo, lavoravo come consulente informatico e il mio lavoro era quello di risolvere con la tecnologia i problemi delle aziende. Guardando quella storia sono rimasto impressionato dal fatto che, con tutta la tecnologia di cui disponiamo al giorno d’oggi, una persona sorda non potesse telefonare in caso di bisogno. Non conoscevo nessuna persona sorda fino a quel giorno, e forse proprio per questo la sua storia mi ha colpito. Ho pensato di avere una soluzione e mi sono messo subito all’opera. Ho contattato alcuni amici e colleghi, perché in ogni progetto è importante circondarsi di persone in gamba, e così è nata Pedius».

La disabilità come fattore che ispira l’innovazione: «Il nostro approccio è quello di provare un canale di comunicazione tecnologica. E con questa filosofia – prosegue Di Ciaccio – stanno nascendo diverse applicazioni, dal citofono connesso allo smartphone ai sensori luminosi in casa: è importante pensare anche in questa direzione, soprattutto perché può capitare a tutti di essere ‘temporaneamente’ sordi, quando non possiamo parlare o siamo in luogo rumoroso; la vibrazione sul telefono è stata inserita proprio per questo».

Andando nella direzione del futuro, il prossimo obiettivo dell’azienda sarà l’espansione nei mercati emergenti, in particolare in Brasile, dove l’uso dello smartphone è molto diffuso, ma i servizi di assistenza per le persone sorde sono insufficienti. Più a lungo termine, Pedius guarda alla Cina, dove risiede la più numerosa popolazione sorda nel mondo. Oltre alle persone con una sordità profonda, la startup vuole rivolgersi alle persone anziane, che pur avendo ancora un residuo di udito non riescono ad utilizzare il telefono in maniera soddisfacente. Il progetto è quello di portare la telefonata sottotitolata sulle smart tv e con una interfaccia ancora più semplificata per permettere a chiunque di comunicare senza limiti fisici o di età.

Il panorama delle realtà utili per migliorare la vita di persone con disabilità, in questo caso uditiva, si arricchisce dunque di una startup che ha una squadra lungimirante e grandi margini di sviluppo tecnologico. Con effetti positivi a livello di inclusione sociale.