Misure contro la povertà, ripete la politica. Contrastare le diseguaglianze sociali, ripetono gli esperti. Poi c’è chi non dice nulla perché è troppo impegnato a farle le cose ancor prima che a parlarne. E la distanza tra il dire e il fare Pasquale Longhi, medico neurochirurgo in pensione, te la restituisce subito quando lo chiami per fare quattro chiacchiere sul suo poliambulatorio.

Mai scortese, anzi, ma la fretta la percepisci. È quella dei medici in corsia: affabile quanto basta e quanto può esserlo una persona concreta, ma si capisce che la sua priorità non sei tu né il suo ego. La priorità sono i pazienti. E Pasquale di pazienti ne ha visti tremila dal 2015 ad oggi.

Tutti quelli che hanno varcato la soglia del suo Ambulatorio polispecialistico di medicina solidale. E no la solidarietà non è una nuova branca chirurgica, ma solo un modo per restituire alla professione il senso di una missione che non s’incontra con il profitto.

«La tutela della salute non può rispondere a delle logiche di mercato. Il rischio è quello di stravolgere i principi e lo spirito proprio del mandato umanitario di ogni medico». Il viaggio di Pasquale inizia due anni fa con queste parole. Da allora il gruppo, composto all’inizio da lui e da Padre Alberto Russo, è cresciuto a dismisura.

Sono venti i medici specialisti che ogni giorno varcano la soglia del poliambulatorio di San Lodovico da Casoria, 70mila abitanti a pochi chilometri da Napoli, dove le statistiche dell’Istat registrano picchi di povertà: anziani, famiglie indigenti, migranti. Sono questi i pazienti che restano quasi increduli quando scoprono che esiste un luogo dove gratuitamente puoi incontrare un’antalgista o un oncologo, un ginecologo oppure uno psicologo. Venti branche, tante quante quasi tutte le principali specializzazioni mediche.

«Manca l’ortopedico – spiega Pasquale – ne avevamo uno, ma la richiesta è stata troppa e non ha retto il numero elevatissimo di pazienti».

E non ti par vero che la parola gratis si affianchi a cugine lontane come professionalità e dedizione.

Una formula talmente vantaggiosa da attirare anche chi una visita a pagamento potrebbe permettersela

«Sì, a volte capita qualche paziente scroccone – racconta Pasquale con quel tono napoletano consapevole dell’ineluttabilità del furbo di turno – ma che dovremmo fare? Visitiamo comunque, siamo medici. La contromisura che abbiamo preso è una scatola all’ingresso per raccogliere qualche soldo, chissà che il pentimento magari arrivi prima o dopo la visita, in ogni caso noi andiamo avanti sulla strada della gratuità. Qualsiasi prestazione qui lo è», spiega Longhi «I medici sono volontari che donano parte del loro tempo per garantire un servizio che sia davvero per tutti».

IL SOGNO DI UN ECOGRAFO

E quel “tutti” spinge Pasquale e i suoi medici a sognare sempre di più.

«A settembre la speranza è quella di poter partire con il ticket sospeso» – prosegue Pasquale – «Abbiamo preso contatti con diverse farmacie e contiamo di avere l’appoggio del Comune per proporre a chi può permettersi di pagare il ticket in farmacia di lasciare un “ticket pagato” per chi non può».

L’idea adesso è quella di accantonare fondi per dotare il poliambulatorio di strumentazioni adeguate. L’unica funzionante al momento è l’elettrocardiografo, ma sarebbe utilissimo un ecografo utile alla diagnostica di moltissime patologie. E chissà che qualche realtà del settore non voglia contribuire ad una causa fatta di umanità e senso di responsabilità.

«Nessun gesto eccezionale –  tiene a precisare Pasquale – solo un modo di interpetare la nostra professione in un’epoca in cui il giusto guadagno ha lasciato troppo spazio alla rincorsa del profitto».

Per prenotare una visita? Basta una telefonata al numero 331-4541648. La risposta arriva in meno di sei minuti e i tempi di attesa non superano i dieci giorni, che dire? Quasi meglio della sanità privata.