Senza dubbio, uno dei fenomeni sociali più importanti dei prossimi anni sarà l’accoglienza dei tanti rifugiati che stanno scappando dalle aree più problematiche del mondo, come ad esempio il Medio Oriente, per cercare una vita migliore nei Paesi occidentali.
Ne è ben consapevole Refugees Welcome Italia (RWI), associazione che si occupa di favorire il processo di integrazione dei rifugiati in Italia. Come? Attraverso la diffusione dell’accoglienza in famiglia di richiedenti asilo e rifugiati, un modello innovativo che si sta diffondendo in tutta Europa. RWI – onlus costituita l’11 dicembre 2015 – è infatti parte del network internazionale Refugees Welcome, nato a Berlino nel novembre 2014 – e poi sviluppatosi anche in Austria, Grecia, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia. Secondo Refugees Welcome Italia, la cultura dell’accoglienza deve essere più diffusa e più fondata su un approccio di tipo relazionale, con una maggiore valorizzazione del rapporto, per poter arrivare ad una inclusione sostenibile e permanente, sia sul territorio locale sia nella società italiana. Il progetto RWI si propone, sposando una logica bottom-up, di costruire un nuovo modello di accoglienza alternativo che, proprio perché incentrato sulla convivenza domestica e su uno scambio quotidiano fra cittadini italiani e rifugiati e richiedenti asilo che mira a promuovere la conoscenza reciproca, può rendere più semplice e rapido il percorso di autonomia di questi ultimi, con ricadute positive sia in termini sociali che economici. Inoltre, attraverso le attività di sensibilizzazione e il racconto delle convivenze, l’associazione vuole contribuire a modificare il dibattito pubblico sul tema rifugiati, con un particolare focus sulla dimensione umana e personale. Nel futuro di Refugees Welcome Italia, dunque, c’è la creazione di una vera e propria piattaforma di pensiero e di pratiche che consenta di crescere con i rifugiati e con le famiglie.